Uno dei più importanti aspetti del mio lavoro da consulente finanziario è sicuramente quello relativo alla branca della finanza che abbraccia la sfera delle emozioni. Mi riferisco alla cosiddetta “finanza comportamentale”.
Piccola parentesi accademica: dovete sapere che già nel 1984, Keyrsey, attraverso la “Teoria delle personalità” aveva individuato alcune tipologie di investitori comportamentali. Mentre nel 2012 toccò a Michael Pompian rimarcare l’importanza della personalità generale di ogni individuo, secondo lui, strettamente collegata alla personalità finanziaria. Ciò detto, ogni giorno presto consulenza a tantissimi clienti.
Nel gergo, molti vengono definiti “pescatori”: sono coloro che ricercano investimenti più o meno tranquilli, al riparo da variazioni rilevanti.
All’estremo opposto, vi è il cosiddetto “base jumper”, che tollera investimenti altamente volatili, conscio che il rischio elevato dia origine ad un altrettanto elevato guadagno.
Esiste una personalità ‘migliore’? No! Dipende da mille variabili. Ma sicuramente vi posso confermare che, sinteticamente, noi consulenti ci troviamo innanzi a queste due tipologie di investitori. L’importante è non cadere in trappole comportamentali o bias cognitivi. La percezione e la propensione al rischio, così come alcuni tratti personali dell’investitore (ottimismo, fiducia nelle proprie capacità di fare scelte d’investimento) generano una moltitudine di reazioni che, coadiuvate da un consulente finanziario, possono portare nella giusta direzione.
Come ricorda lo scrittore Jim Ware: “L’investitore deve prendere consapevolezza dei suoi punti di forza e debolezza, correggendone gli ultimi”.
Un consulente finanziario di comprovata esperienza e affidabilità, può assisterti e aiutarti a gestire i tuoi risparmi con consapevolezza. Contattami, per realizzare una pianificazione finanziaria fatta su misura per te. Insieme daremo valore a TUOI investimenti.
Autore del blog e consulente finanziario.