L’analfabetismo finanziario in Italia: i dati allarmanti della Banca d’Italia

    74%  – Cosa starà a significare questo numero?

 

È la percentuale di analfabetismo che contraddistingue la  popolazione italiana dal resto del mondo in materia finanziaria.

 

Un numero davvero difficile da digerire se si pensa che 7 italiani su 10 sono analfabeti finanziari o meglio se nell’area Ocse, mediamente 6 persone su 10 hanno una conoscenza finanziaria legata alla finanza personale, al risparmio e agli investimenti appropriata, purtroppo in Italia non è cosi e secondo una ricerca della Banca d’Italia, il numero scenderebbe a 3. Insomma, per farla breve gli italiani sono al  63° posto nel mondo per educazione finanziaria, DOPO paesi come il Senegal ed il Madagascar. Un dato davvero preoccupante che ci deve far riflettere molto sulla grande lacuna che attanaglia il nostro territorio. Del resto, il 74% è altresì espressione di una grande fetta di italiani che riscontra enormi difficoltà nel cogliere le occasioni offerte dalla finanza, come gli investimenti.

Ma cosa si intende per analfabetismo?

Sostanzialmente, si tratta di una persona che non possiede alcuna conoscenza dei prodotti finanziari basilari o che potrebbe sottovalutare i rischi che incontra nello stipulare un contratto di investimento, rivelandosi facile preda di truffe.

Un altro dato allarmante è che meno della metà degli italiani è in grado di calcolare un tasso di interesse semplice o non è al corrente di come l’inflazione possa erodere il potere d’acquisto del denaro. Peraltro, solo il 37% degli italiani è a conoscenza che i rischi possono essere ridotti acquisendo una molteplicità di azioni e obbligazioni, ovvero diversificando il portafoglio.

L’analfabetismo finanziario colpisce tuttavia anche le donne dove il fenomeno è più accentuato rispetto agli uomini e la situazione non è da meno tra i giovani: circa il 20% degli studenti non riesce a raggiungere la sufficienza quando si tratta di comprensione quotidiana dell’economia e solo il 6% (la metà in percentuale rispetto agli altri paesi) mostra di avere padronanza del tema.

 

Infatti, non a caso, le ultime statistiche di fine 2022 dimostrano che il popolo italiano possiede il maggior numero di case di proprietà oltre ad avere i depositi bancari più alti: 5.000 miliardi di euro nei conti correnti e conti deposito, ovvero soldi risparmiati ma non investiti, ergo sum immobili e che certamente non aiutano l’economia.

Insomma un popolo poco propenso alla pianificazione degli obiettivi finanziari a lungo termine.
Il  fattore determinante che incide sulle conoscenze finanziarie è senza alcun dubbio l’istruzione: purtroppo l’Italia ha un tasso di non diplomati molto elevato (47% ) e quest’ultimo incide negativamente sulle conoscenze in ambito economico e finanziario. Sicuramente, lo Stato potrebbe fare la propria parte introducendo – in forma obbligatoria- la materia finanziaria.

👉🏻 E voi, cosa ne pensate?

Fabrizio Oliva,

Autore del blog e consulente finanziario.

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